soffiano sull'oceano
del mio scrivere
e affaticano i miei riflessi
di questa sera.
mi accecano,
e sono l'unica luce
che io riesca a sopportare,
senza averne la coscienza piena.
ho anelli che pesano
litri e litri di cera
consumati dal vento e fumo
si legano alle mie mani
tenute ferme.
intrappolate.
ci sono scatole
troppo piccole per
contenere...
cosa non so,
ma gli spazi non sono
affatto sufficienti.
le mie parole sono consumate
ed inutili
però inizio a vedere e non vedere
più nulla.
la mia mente si apre alla meraviglia,
barocco splendore,
e io veramenteho paura di
provare a fermarmi.
quando scrivo realmente
non ci sono
quando non scrivo sono egocentrica
incentrata sull'io
che fa pressione come
alito gelato sulle tempie
soffiato quando sto male.
il tempo scorre ma non so
se la continuità si possa ripercorrere
in frammentati attimi di solitudine,
per cui me ne sto qui
in silenzio.
attendo.
nessuno e chiunque
mi vengono incontro
invitandomi a fare lunghi bagni
in una vasca termale enorme,
gigantesca,
e circondata da candele
sono sì libera
ma immobile di sfiorare
(con il fisico e il pensiero)
me stessa.
poiché me stessa è in realtà
un'altra.
ci sono candele che accenderò
e spegnerò subito,
altre le lascerò fumare in pace
senza considerazione per il loro candore
di fuoco.
almeno loro si consumeranno.
io sarò salva,
libera di non bruciare per le cose
brutte della vita,
se loro lo faranno al mio posto.
pensiero negativo,
candela rossa.
pensiero positivo, milioni di candele
incollate con l'attack al soffitto della mia camera
cosicché alzando lo sguardo
addormentato io non
guardi il nulla,
bensì stelle emozionanti
che bruciano per me
e solo per me.
del mio scrivere
e affaticano i miei riflessi
di questa sera.
mi accecano,
e sono l'unica luce
che io riesca a sopportare,
senza averne la coscienza piena.
ho anelli che pesano
litri e litri di cera
consumati dal vento e fumo
si legano alle mie mani
tenute ferme.
intrappolate.
ci sono scatole
troppo piccole per
contenere...
cosa non so,
ma gli spazi non sono
affatto sufficienti.
le mie parole sono consumate
ed inutili
però inizio a vedere e non vedere
più nulla.
la mia mente si apre alla meraviglia,
barocco splendore,
e io veramenteho paura di
provare a fermarmi.
quando scrivo realmente
non ci sono
quando non scrivo sono egocentrica
incentrata sull'io
che fa pressione come
alito gelato sulle tempie
soffiato quando sto male.
il tempo scorre ma non so
se la continuità si possa ripercorrere
in frammentati attimi di solitudine,
per cui me ne sto qui
in silenzio.
attendo.
nessuno e chiunque
mi vengono incontro
invitandomi a fare lunghi bagni
in una vasca termale enorme,
gigantesca,
e circondata da candele
sono sì libera
ma immobile di sfiorare
(con il fisico e il pensiero)
me stessa.
poiché me stessa è in realtà
un'altra.
ci sono candele che accenderò
e spegnerò subito,
altre le lascerò fumare in pace
senza considerazione per il loro candore
di fuoco.
almeno loro si consumeranno.
io sarò salva,
libera di non bruciare per le cose
brutte della vita,
se loro lo faranno al mio posto.
pensiero negativo,
candela rossa.
pensiero positivo, milioni di candele
incollate con l'attack al soffitto della mia camera
cosicché alzando lo sguardo
addormentato io non
guardi il nulla,
bensì stelle emozionanti
che bruciano per me
e solo per me.

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