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giovedì 16 agosto 2012

La differenza tra il centro ed essere il centro

Sai qual'è la differenza tra il centro
    ed essere
             il centro?






Cunicoli stretti, pieni di fanghiglia a cielo aperto. Nodi di voci tremule nel silenzio degli oppressi. Istantanee dell'esasperazione mordace di attimi, forse secondi, minuscole gocce di una pioggia piovana, che scandiscono lenti l'avanzare della notte -

     tic tac

- il tempo mai s'incatena; siamo noi, a sigillarlo in promesse che non possiamo mantenere, gloriose maschere appartenenti a nessun teatro. Alcune lacrime sulla scia dei pensieri. Nulla è il caso. Capelli blu davanti le palpebre, occhi cerchiati cercano risposte in una luna immobile, bella, bellissima, spasmi circolari di un sentimento che arde; il cielo cambia muta, tremori delle nuvole e dello stesso tempo,

       un altro istante,
          il fumo di una sigaretta che spegne il vorticoso groviglio di parole che ritrovo nella mia gola gremita e calda. Senza voce.

E spero di lasciarmi abbandonare verso acquee splendenti, leggere, coperte da un soffuso strato di nebbia. Di crollare sulle ginocchia, palmi e braccia rivollti al misterioso silenzio del cielo, ed attendere; anni, forse; secondi, e l'acqua si adagia sulle mie spalle tremolanti, il fuoco incendia il mio viso-

- Conall esce dalle acquee benedette, con una lunga tunica bianca,
il medaglione al collo una seconda pelle; è sempre uguale, sempre diverso, infinitamente bello, eternalmente mio; asciuga le lacrime che mi scivolano sulla mascella, raccogliendole, la luna che inforca la notte leggendola in poesie cantate dai fiori e dall'aria d'Agosto.

Il buio.


"Mamma, ascolta la notte.
Raccoglila nel vento che cogli,
trasformandoti e cercandoti."

E sento una voce lontana, come se fosse mia, ma non lo è, "lasciala risuonare in te."
E poi, Dio, l'acqua è calda e fredda e ghiacciata e bollente. Sento la pelle del viso impallidire, la gola oramai chiusa, le dita frementi. 

Conall  sorride piano, raccogliendo ciò che resta di me; e mi stringe, bacia, coccola, preme contro il suo petto caldo; il mio bambino.

"Ti ritroverò sempre
      mamma. Il fuoco
brucerà sempre - noi, esattamente
come lui."

... il tempo dallo zoppicare sinuoso, sibilo di notti spese a cercare domande senza risposta - eccetto una.
Ti amo
anche io.


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