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giovedì 31 ottobre 2013

Mi passano davanti
 facce da denudare
Di benzina e legno
Con occhi che osservano
Il rumore di ciò che era.
Una signora anziana accende una sigaretta
I suoi polmoni in fiamme
Arrivano al cielo come fuochi d'artificio
Incanto di una notte vissuta
Col cuore a metà
Tranciando la morte.
Un signore legge il giornale
E legge del mondo che va a rotoli,
Una melodia al passo coi passi
Degli altri e i miei cementati
All'oscurità latente in me
Alla cerca di un arcobaleno
Che non sia una scia di sangue.
"Dall'altro lato, il sole" mi dice,
Tra spessi occhiali e mani che han sfiorato qualche anno in più.
Si alza e cammina: il suo tempo è il battito di un occhio,
E la vita continua a intonare.
"Da qualche parte...."


sabato 31 agosto 2013







Nel dormiveglia che mi vede
sospinta come in un sogno
fluttuare verso il suono del tuo cuore,
trapasso il caldo ricordo, e vi affondo.

E piena di trepidazione,
stormo di farfalle con ali di rubino,
che han visto stagioni di guerra, sangue,
poi il cielo,
infine le tue nude spalle.
 aspetto
lo schiudersi di questa tenebra
giungendo nei più alti segreti,
svelati,
inesorabile è ciò che il mio cuore ama.

sabato 24 agosto 2013

Tramutata è
L'effimera felicità:
Dall'idea eccelsa
A cordone ombelicale nel mondo
Riparata nella sua mortalità,
Opaca e soave giunge, 
Cambiando pelle solo un'ultima volta,
e possiede la tua.

mercoledì 7 agosto 2013

Nuoti nell'aria, smembro i secondi:
Uno, è ghiaccio esploso. Due, il piegarsi stesso dell'istante - e tu nuoti e giri attorno, alle scrostate bucce di emozione. Tre, il colpo che l'emozione soffoca - poi prendi tutto il silenzio tra le mura - che vorrei smacchiare e pulire - 
e come uno strumento lo fai lievitare dalle tue labbra, spingendolo dove posso sentirlo
Perfino parlandogli addosso,
Ciondolando con la testa ad ogni affondo che la tua bellezza mi da.

Io nuoto in quella sottile evanescenza, in cui il mio cuore sa che dovrà aprirsi e inalare altro amore, dove tutte le strade - sia fisiche che mentali, immaginarie e lucenti di sogni- conducono infine alle tue mani,
Ai tuoi polsi come steli e la vita che li brucia è ossigeno,
Afferrandoli, ti faccio nuotare fino alla mancanza d'aria, mi cibo della bocca dove sgorgano boccioli, 
E in aria trasognerò e scriverò 
Il tuo nome
E tutto quello che comporta.

venerdì 2 agosto 2013

Si stagliano all'orizzonte
Del passato andato
Le poesie piene di me
Che non sono niente
Coperta dalla voce delle parole
Come un velo che trascende 
L'eternità chiusa, barattoli
Pieni di ali spezzate,
Le farfalle non volano
Sono morte, nel rinascere 
A chi è pronto a spiccare.

Vado oltre il confine
Lo tolgo e imbevo di storie 
Che lo delimitano
Oltre lo stesso.

Se sfondo qualcosa già aperto 
Crollo nelle mie intemperie 
Nel cuore che più è polmone
E lo trascino in alto
Dove lui possa vedere 
E ciondolare disfatto tra amore e canzoni senza voce 
Le corde vocali sono fili di capelli
Scuri
Se sono acqua 
Allora le mie parole cosa sono 
Se non un fiume che deve giungere a destinazione 
Sono niente e amo tutto
L'odio lo conservo tra i denti 
Allo squillo di trombe infernali delle chiamate quotidiane 
Quando col morso affonderò 
Come una lama
Le vecchie montagne sulle spalle 
Vedendole cenere e polvere dopo 
Una frazione di secondo

Sono io che scendo o la mia anima
Dove la scopro infine luce
Dipingi l'amore dove vedi odio
E l'odio dove non vedi nulla 
Schiaccialo sulla tela della tua vita
Se ascolti un attimo 
Sarò anche il suono otturato
e vizioso del silenzio per te 
In modo da cucirti sulle labbra 
Tutto quello che ancora non ti ho detto, specchio di ieri e domani.

Ma io non sono acqua e le parole non sono onde lente
Io sono terra
Con radici pronte da millenni 
Da colorare quando viene il buio

solo una piccola luce accesa 
Stavolta non è una candela,
È un vespaio che la ruba e trasforma in miele 

Come le tue labbra serrate 
schiuse nei sorrisi 
Nelle mie folli attese 

Il tuo pensiero è nel mio 
Come un amore nell'amore 
Quindi taccio per un minuto:
In questa oasi senza giusta punteggiatura sono libera come quelle farfalle dalle ali spezzate 

Rinasco un secondo dopo.
Ascolto la notte.
3.28
Un po' di numeri , e oscurità.

Chiudo gli occhi affaticati 
E quel limite spalanca le cosce 
O sono io
Implorando il sole di correre tra le nuvole e sorgere 
Stanotte è la non notte 

Sono morta d'amore 
Immortalata con gli occhi chiusi 
Rievocando un volto 
Ed è tremendo il muoversi delle mia labbra 
Prima,  mai era stato più rapido lui di me
O almeno così pare.... Sotto queste lune che mi aspettano... 


Aspettano anche te.
La luna che ti aspettava era calante 
Lo era anche la mia amore 

La vedi? Si piegò dolcemente in sè
Dopo che la sua grazia aveva infuocato il mondo 
E piano, il mondo cantò sinfonie 
Di vetro e fiele
Solo dopo aver  brillato come una stella asciutta 
Poiché tutta la sua forza gravitò là con te, nelle pieghe delle tue ossa ancora da formare; amore, vorrei averti formato io le ossa, a suon di baci e liuto ed alloro divino.

La notte, è dove finisco io
Subentri tu
Poi mi cerchi, e trovi, e allora
Siamo noi
Sotto un cielo blu e rosso, 
Un tramonto che vedo come se fossi io a dirigerlo

Il suono piano si quieta 
Tre piccole luci vicino a me
Figli o guardiani non importa
Siete, e questo è. 

Il piccolo fiore sboccerà... Dando sei colpetti al petalo vicino...

ehi amore 
Addormentati su di me
Voglio il tuo battito
Addosso e le tue ciglia sulla pelle

La luna crescente mi vedrà tra le tue braccia
La gibbosa mi vedrà mamma
E tu vedrai me, sotto tutte le lune
E spero ti andrò bene così 
Con tutti questi miei difetti
E tutto l'amore che ho 

Il sonno canta di niente 
Nelle orecchie come un ronzio
E allora lo faccio sgorgare 
E dormo provandoci

Ti amo

venerdì 14 giugno 2013

15.6

Cresce la notte in una luna
Senza odore, dove il tetto del mondo
È un po' di sale, e il fulcro della sua esistenza ferita.
Nell'attesa di una sera che non possa mai finire - la sera in cui la notte barcollerà abbracciata ai confini del tempo (del nostro tempo) e non passare.
La sera in cui aspetto mezzanotte per chiudere gli occhi.

Vedere il tuo muso è ricevere piccoli, dolci colpi al cuore - lo alzi talmente piano da sembrarmi materia eterea, che muore se la tocco... Con l'oro rapito del tuo sguardo la nebbia che è dentro di me si sbriciola dalla radice, e sento amore, una strada che è legata a te - a tuo fratello, a tua sorella, ognuno di voi tre - naturalmente.

Corri. Illumina ciò che lasci dietro.
Mostrami l'alba, figlio mio.
È quasi il tuo compleanno, mio bianco guerriero.






Il suono delle macchine,
La musica, il fumo della sigaretta,
piccole macchie. 

Il balzo della vita: adesso, che manca poco al tuo compleanno, vorrei domandartelo senza desiderare risposta - figlio mio, tutte le risposte che volevo avere le ho tutti i giorni.

Voler osservare la neve scendere... Come i tuoi occhi si chiudano un poco, sotto il tuo ringhio - ma la sento chiaramente, la tua voce,
"Mamma, varcala sempre, quella forza che ti fa amare.
Sii più veloce tu per avere il tempo 
di renderti conto che vuoi dare di più, sempre.
Ascolta l'aria calda.
Saremo là."


Adesso che ho l'amore, figlio mio,
Lo sai che il tempo non è altro che farfalla, e si sospinge verso il mondo in fiore? 

Puoi correre come milioni di farfalle aggraziate... Corri nella mia testa libero.

Buon compleanno, Fionnlagh. 

lunedì 10 giugno 2013

Essere i barcollii tremanti delle ore che s'accavallano, marcendo oltre la sottile luce della luna, scintille d'odio da fontane di marmo grezzo, spruzzano rugiada e grida, scrutano il silenzio divorandolo, il tempo scarabocchia le rughe del mondo, dal polso sbriciolato si conteranno le linee infinite che ancora aspettano il buio.
Eppure lascio le mani ferme, scostate; tremano come lo faccio io assopita nelle curvature dei miei sentimenti: le vedo fiorire in lunghe ciglia e due labbra da cui seguirei il suono oltre tutto lo spazio, che sia sufficientemente vuoto, per questa ode, nella mia testa, un composto inesauribile di fiori e canzoni che lascerei suonare non appena sei rapito dal sonno - sicuramente troppo dolce per questa terra sopraffatta - mentre con prepotenza il tempo avanza continuando la sua opera da quattro soldi, scorrendo senza rumore, seguendo un clamore che solo lui sente, e prova.