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mercoledì 22 giugno 2011

pensiero

22:44, 22 giugno 2011.

penso che potrei rincorrermi fino alla fine del mondo, se solo potessi afferrare e custodire questo momento in un monile che indosserei al collo sempre, sempre, senza dividermene mai.
perché scrivendo spezzo ogni mia barriera e le ricopro di suoni che mi trascinano verso l’inevitabile, per me: verso di lei.
la poesia possiede in sé tutte le cose, in totale armonia. quando qualcuno viene a mancare, la poesia- ricama lacrime pregiate sui visi di chi non potrà che ricordare, perdendosi in memorie che non avranno altro che lunghi epiloghi tristi, nere vedove sul crepuscolo-
è il suono che la natura e gli Dei raccolgono dal cielo per parlare agli umani.

e a me strazia l’anima; non riesco a concepire come possa la scrittura colpirmi sempre con così tanto amore.

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i cerchi di luce scattano veloci, trafiggendomi con ferocia - e devo scappare.
corro, per la prima volta nella mia vita corro lasciandomi scivolare tutto quanto addosso. e quando la luce tenta di afferrarmi la schiena, pugnali carichi di odio, ho il viso rivolto al cielo, miraggio miracoloso, e le braccia talmente spalancate per volerlo abbracciare che mi sembra di avere il vento addosso, che esige e sorprende.
voglio solo volare verso Conall... la musicalità che possiede la mia voce di coccolare il suo nome tra denti e lingua, la bocca serrata...
mi perdo in me stessa, irragionevolmente, con più coscienza di quanto mi aspettassi.

nonostante tutto, sto volando - ed il vento traccia morbidi grovigli di carezze sui palmi delle mie mani; i cerchi di luce li sento lontani, la mia nuca a trapassare la luce lasciandola dietro, solo rimorsi e allucinazioni, e sono libera.
nonostante tutto, mi sconvolge questo pensiero - correndo tra risate ed ansiti di vita lasciati fuggire fastidiosamente via, mi ritrovo a stringermi tutti i giorni.

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