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lunedì 21 maggio 2012

lascio che sia...

Lascio che sia...
che il tempo, coronato di viole,
si tolga il sorriso per mostrarmelo
sono voci che nascono dalle fiamme del ventre umano,
quando è pieno di suoni ed odori e invincibili macchinazioni di qualcosa che batte - non è cuore - e che chiama a gran voce le fiamme lasciate scoperte, come il volto,
ed il Tempo si erge davanti a me guardandomi.

Spine corrono sulle sue mani rugose, specchio dei tormenti
che lo schiacciano, annientandolo in bare dorate nelle mie lacrime, sotto alberi giganteschi.

Gli colgo le lacrime, ed assieme camminiamo nel fuoco che non brucia, tenendoci per mano.
Lui non si può fermare; puoi solo vederlo girato di schiena e maledirlo.

Vorrei dirgli tanti discorsi d’amore, ma taccio; allora prendo alcune sue spine che mi feriscono le dita, il mio sangue che crolla nel fuoco e scrive piccole poesie, e me le poggio sul capo come una corona.

Come la corona dell’Uomo che urlò d’essere stato abbandonato, con il cuore pieno, disseminato, illuminato di amore, annaspante e rotto, pronto per rigenerarsi.

Ti amo così tanto quando sei vestito da nudità umana, piuttosto che quando brilli di luce divina- le tue parole, invece, sono le poche ancora ascoltate, distorte, narrate.

Il Tempo si gira verso di me, accarezzandomi una guancia - un’altra ruga sanguinolenta che sfiora la mia pelle accaldata.

Cercherò di correrti vicino il più possibile
assorbendo ogni attimo della scrittura,
il tempo non importerà,
come il tuo respiro accelerato che bevo socchiudendo gli occhi - il mondo è pace, illuminato di candele profumate.

Sono in pace
perché scrivo
e tutti questi secondi in cui penso questo
sono le recrudescenze dei suoni
delle ultime parole della luna, silenziosa nella sua eterna bellezza - una pioggia scrosciante, il profumo della natura, dei fogli sotto le mani e il freddo nelle ossa e sentire che la vita era tutta lì.

Lo sai, che mi tieni in mano...?
Che ti sento in pancia.



-L’innocenza.... che ride con occhi brillanti, il suo profumo personale che annuso infilando il naso tra riccissimi capelli-

Sono particelle di ricordi...

... ti vorrei donare ciò che sono
e sapere che non ferirà
specchiarmi nei tuoi occhi
e in un sospiro morirci.

Se sono ancora viva, è per te.

La mia Signora dal nome più bello che ci sia.
Mia... Poesia.

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