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giovedì 19 aprile 2012

sempre più forte

- E nauseata dal veleno che casca dal cielo, filtrato, un distillato che prelude al non essere... alla concezione del divino errata, alla paura di cedere alle  nostre maschere - io sospingo carezze verso il nucleo dei miei pensieri fomentati dal battere ossessivo del mio cuore,
Fantasma di epoche già crollate.

Senza riserve.
Senza limiti.

- La semplicità non c'è quando siete lontani - 
... andiamo in un posto
che conosciamo solo noi.

E l'uomo eretto su due piedi incollati al terreno, un tramonto rosso sangue dietro la schiena a scavargli piccole ombre sul viso, calca i bisogni di autodistruzione bramando la gloria bagnata di delitto.

- Sai, non vi è onore.

Vi è solo una folla di preghiere innalzate durante la notte: un raschiamento che ha inizio e fine nella mente, l'inganno scabroso.

Ma dopotutto, non potremmo andar via?
 
Qualche convenevole e poi via.
Oltre il tempo.
Oltre la vita stessa.
Oltre la consapevolezza.
 
- Il pozzo.
Ti dirà qualcosa (sussurri dispersi nel vento).
Qualcosa di pericoloso e divino. -
 
E me ne sto avvolta nel bianco sotto la luce del sole e tutto ciò che guardo mi ricorda
 
le sue mani
che brandiscono una spada.
 
- Ti prego -
 
La preghiera è l'unico modo per parlare all'uomo chiamandolo con un altro nome.
- Stringi di più -



E sento nel bianco assoluto la schiena quasi spezzarsi e vedo zanne e una luna e cedo alla consistenza del cielo.

Una corsa a perdifiato; l'ossigeno non c'è, dei fili rossi attaccati a rami di alberi giganteschi ondeggiano pigramente cullati dal vento della sera; le sue mani serrate contro di me e il suo collo a sussurrare parole calme contro il mio viso; una promessa incisa nell'anima nelle ossa nel sangue; un lupo ed una bambina si alzano persi nella nebbia, svegliandosi dopo un urlo disumano che ha riecheggiato nell'immensità della loro memoria.

- Stringi sempre più forte -
- Mamma... -
- Stringimi sempre più forte. Non voglio più sentire dove inizi tu e finisco io. -
 
 
Mi passano davanti durante le ore scure come velieri incantati nel cielo
[rilasciando una polvere dorata]
 
Mi sovrastano.
E sono ancora.
E sento ancora, vedo.
 
"Andate tutti al diavolo."
 
Posso ancora urlare piangere ridere correre...
S c r i v e r e.
 
- Conall - 
- Mh? -
- Sei il mio desiderio più grande. -
 
Arrossire sotto la luminosità del bianco; rido, sfiorandogli una guancia.
 
- Pensavo fosse lei -
 
I suoi occhi riscrivono la storia della mia vita; passata, presente e futura.

- Tu racchiudi tutto in te -
Come pelle scura liscia che scotta...
- Sei tu... -
Avanti.
Avanti.
Abbracciami fino a spezzarmi le ossa, tienimi stretta con  il tuo respiro, fammi cantare l'essenza della vita.
Figlio mio. 

- Sei ancora in imbarazzo? -
[Mi attira a sé bruscamente, imbronciato]
- Non sono in imbarazzo, Mamma! -
... e mi stringe proprio così.
 
E siamo una persona sola, fino alla fine dei tempi, fino a quando il mondo stesso non sarà cenere. Fino a quando non dovrò rendermi ancora conto di dover [per respirare] scrivere.

| altri nomi facce continenti
dimensioni parole
ma lo stesso amore, lo stesso destino |

... il fuoco arde ancora.
Ed ancora.
E ancora negli occhi marroni di Conall.
 
_
 
30 maggio 2012; ti amo, ti amo così tanto...
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
  

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