Powered By Blogger

Cerca nel blog

lunedì 9 gennaio 2012

All'osso

Ascolto il rapido, oscuro, tremante silenzio (in cui non mi avvolgo più per difendermi, ma lo carico e centro il cuore del cielo... per lasciarlo parlare, scrivere anche lui su mattoni ardenti nell’ardore delle sue parole lasciate lì ad asciugare, un giorno qualunque - e gli ho parlato addosso.

E l’ho colpito,  l’ho guardato
[sono ancora capace di ridere per la tenerezza, sono in grado di piangere, urlare, di respirare l’aria pulita]


La curva morbida dell’inizio dei miei pensieri che giungono lenti al cielo, sussurri della notte persi, ritrovati poi in bottiglie di vetro sparse in chissà quali continenti.
sono l’esatto centro del mio mondo - scrivere ti sbrana, ti riduce all’osso: scrivo di me, non per me. poiché ombra abbracciata da Lei.

Scrivo alla sommità dei miei errori, di quelli degli altri, sospesa su un baratro da cui mi divincolo ridendo, ridendo fino alle lacrime - fino a non saper che leggere il nome della Poesia perfino nelle spregiudicate, mie, atroci assenze.

Nel ritorno alla vita, che è un’onda imperiosa di un mare sacro.

Scrivere è il perno delle vite di chi non si arrende all’evidenza dei sogni, ai concetti inesplorati del cuore delle persone, alle carenze delle Divinità.

Il mio Dio è la Scrittura.

E’ acuto, stridente, scotta sotto la pelle

[travolta dall’emozione, spaccata in due]

e riempie di speranza.

...il fiore luminoso l’ho ricavato dal mio grembo; il bianco guerriero incontrai dispersa in lande familiari; la vita giunse a Natale...

08\1\2012 (buon anno)

Nessun commento:

Posta un commento