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lunedì 8 agosto 2011

pioggia2

7 agosto 2011, 23:11

solo, piove. i rumori delle macchine mi scivolano addosso come fioche ispirazioni, mentre in realtà ascolto solo la pioggia infrangersi con la terra dolcemente, comprimendo sé stessa per noi umani.
per me.

scrivere quando fuori piove rasenta la perfezione, un richiamo selvaggio - senza musica, anelli o maschere - che mi riporta a casa - sempre qui.

solo...piove. ed il miscuglio delle anime che vagano solitarie si saldano ai miei polsi, e ne sento la desolazione interiore io-io che non sono nulla.

un brindisi a me!
nessun ornamento fasullo o scialbo; solamente l’ossequiosa e gradevole pioggia-ed io che scrivo con la luna negli occhi, ed il verde dei boschi a dipingermi surreali trame a me conosciute non so neanche io quanto in verità, ma molto ramificate nella mia anima.

tic tac e fuori il mondo sembra ripulirsi dalle scorie amare. il lento, adorabile, amato profumo di pioggia, il rumore magico che emana tranquillizza il mio essere - e sospiro, perché è gratificante e consolatorio.
sì, perché il tuo corpo marcio sta cadendo in pezzi e tu vedi parole che non ci sono, vero anna?

un altro brindisi a me, l’ultimo!

giù, giù come un torrente in piena ma calmo.
vorrei che il freddo mi distruggesse perfino le viscere.

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e adesso?
adesso una sigaretta.

nell’ombra il mio braccio mi fa tenerezza. e rabbia e gola.
l’ho sempre amato, alla fine - nei modi più disparati, errati ma ritualistici. il sacro demoniaco, già.
la mia intera vita è un diario, penso di averlo già scritto; ogni particolare viene inciso, in ogni posto possibile e la cosa sconcertante è che sopratutto scrivo nella mia mente, parole a cui non darò futuro - che trattengo solamente per me e me soltanto.
così delicatamente mie. non potrei che scrivere, frastornata da un amore immenso.
scottata dal sole che odio, loro risaltano di più. a volte sono bianche spettrali, a volte violacee. ma sempre presenti e non vorrei mai eliminarle poiché parte estenuante di me.

e la pioggia continua a piangere e lo fa per me che non voglio.
come sono arrivata a questo confine tra sogni e dolorosa realtà, nonostante gli anni?
non cambierò mai.

chiudo gli occhi ed ascolto la pioggia lieve grondare la sua anima per me - perché piove e ne avevo bisogno.

il rumore lieve della vita che scorre e purifica...e forse mi soffermo in pensieri senza inizio né fine, ma poco importa.
non stasera almeno.

l’inferno e le mani sono così vicine che posso sentire il loro gelido alito sul collo - e rabbrividisco.

basta che continui a piovere, e piovere e piovere e piovere - anche se piano, in punta di piedi.

forse davvero sto aprendo lo scrigno dei miei sogni, perché mi sento così calda qui nel petto - e non posso che sospirare ma forse è uno sbadiglio.
poco importa.

solo, piove. e va bene così.

23:35

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