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martedì 1 marzo 2011

Subito.

...sento e vedo ancora.
cammino in acquee tiepide
e non sento niente eccetto
un ronzio favolosamente fastidioso.

da un estremo all'altro
del mondo,
io corro verso la serenità.
cammino attraverso spire che pungono
e feriscono.
però, sai, ho imparato a difendermi.
però, sai, ho forse capito
che la vita va presa molto ironicamente
e non bisogna leggere il male
in ogni sfumatura grigia.

la maschera di ghiaccio si scioglie piano,
lentamente e con parsimonia viene
ad incollarsi sulla mia faccia
tremante e impaurita,
così non respiro,
poi la luna si scalda ed esplode...

in mille pezzi e vanno a pulire le mie scorie
di quando ero neonata.
piccola e sfacciata
rincorrevo farfalle da cui sono tuttora spaventata
e ora sono loro che cercano me
e mi acciuffano dentro letti sperduti
in paesi diversi e lontani chissà quanto
però va bene, è deciso,
andiamo assieme sì verso la strada più pericolosa.
io ci sto.

che stia scorrendo tutto
o sono io che avanzo?
sono io che mi muovo così
rapidamente da non essere presa
da quelle mani ripiegate verso la notte?

la melodia mi dice qualcosa
che non sento e non voglio sentire
perché le mie orecchie le ho per un attimo
chiuse dall'interno
per farvi entrare solo parole
positive.

ma chissenefrega,
io scrivo. a me importa questo.
pallido sole travolto da macchine,
luce soffusa,
morbida,
io amo tanto la poesia.
non scrivo eppure scrivo.

e tu, nato da me il 25 dicembre,
dove sei?
vorrei fossi qui
a soffiare mille e minuscole
lune dentro le mie ferite
senza lasciare impronte.
perché tu lupo sei così
etereo da non lasciarle
neanche quando mi pesti
con desiderio...
...di tornare da me.
tu vuoi tornare nel mio ventre.
io voglio accoglierti ancora.
forse là ci riusciremo, amor mio.

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